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STORIA
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   L'ETA' CONTEMPORANEA
Nel 1799 anche Lauria visse, drammaticamente, gli eventi della Repubblica Partenopea: la città fu democratizzata e vi fu piantato l'Albero della Libertà, il simbolo della rivoluzione francese. La repressione che seguì la caduta della repubblica fu inesorabile anche a Lauria: i borbonici, capeggiati da tale Antonio Lombardi, si macchiarono di delitti di ogni genere. Tuttavia il ritorno di Ferdinando IV durò poco: nel 1806 i francesi, scesi di nuovo in Italia, conquistarono il reame quasi senza colpo ferire. Quasi perché in Lauria si consumò una delle tragedie più grandi di questa campagna bellica. Il generale Messena, il 6 agosto, giunto in prossimità di Lauria e resosi conto delle intenzioni dei laurioti di fermare l'avanzata dell'esercito francese, decise di invadere la città che fu saccheggiata e sottoposta ad un massacro generale: vennero uccisi vecchi, le donne, i bambini, i malati, furono messe a fuoco le case e le chiese. Fu distrutto il grande archivio comunale; fu incendiato il monastero dei minori osservanti e la sua antichissima biblioteca; non fu risparmiato neanche l'ospedale di Santa Maria. "E mi misi direto a nu parapetto spara scuppetta, spara scuppetta; e mi misi direto a nu muro spara scuppetta, ca nun aggiu paura".
Sono alcuni dei versi di un'antica filastrocca popolata che rievocava le gesta dei laurioti ed il loro eroico tentativo di fermare l'esercito francese. La vendetta dei francesi fu implacabile: furono spostati tutti i servizi - il Giudicato, lo Spitale, il Vescovato, gli Uffici Doganali, il Distretto, la Circoscrizione, i nuovi ispettorati, le tenenze ebbero come sede altri centri della Valle del Noce. Il 1815, con la Restaurazione del congresso di Vienna, ritornavano a Napoli i Borboni. Il 1816 la città si dotò di un regolamento comunale e di un corpo di guardia municipale. Ma nel 1820 un evento drammatico sconvolse ancora Lauria: una frana distrusse circa 300 case del quartiere Muraccione. Il 1861 l'anno delle votazioni per formare il primo parlamento d'Italia vive, a Luria l'elezione, come deputato, delle concittadino Francesco Maria Gallo. Purtroppo si deve rilevare che il nuovo regno d'Italia ignorò completamente l'antica gloriosa sede feudale, continuando la tendenza avviata dai francesi nel 1806: gli uffici di nuova istituzione furono destinati altrove. È da segnalare, infine, la speciale indulgenza concessa alla parrocchia di San Giacomo in Lauria: Pio IX, nel 1876 , stabilì che ogni qualvolta la ricorrenza del Santo fosse caduto in un giorno festivo, che si fosse recato nella Chiesa avrebbe ottenuto l'indulgenza.